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Mattino 4, il nuovo programma di Rete 4 di cui non avevamo bisogno

Al via Mattino 4, l’ennesimo programma di cronaca nera trasmesso dallo studio sgabuzzino di cui il pubblico italiano non ne sentiva la necessità.

Debutta oggi, lunedì 11 marzo, Mattino 4 il nuovo programma di Rete 4 targato videonews che, nonostante il nome praticamente identico a quello di Mattino 5 non è altro che una striscia quotidiana di cronaca in stile Quarto grado.

Se le aspettative erano quelle di un programma un po’ leggero, che accompagnasse i telespettatori di Rete 4 all’ora di pranzo ci siamo ritrovati un Roberto Poletti e una Federica Panicucci a parlare per ben 45 minuti di morti e omicidi, con i soliti servizi dal taglio finto sensazionalistico di cui la tv italiana non ne aveva affatto bisogno.

Come per ogni programma d’informazione Mediaset anche Mattino 4 va in onda dallo studio sgabuzzino di tgcom24 che, anche per questi 45 minuti, abdica al suo ruolo di rete all news ritrasmettendo in simulcast il programma.

Lo studio sgabuzzino si dimostra ancora una volta totalmente inadatto con luci ed inquadrature raccapriccianti senza contare l’usura che si fa ben vedere e l’impossibilità di essere un vero studio polivalente date le piccole dimensioni ed una organizzazione che nemmeno una tv locale accetterebbe.

Luci arancio, un tappetino con il logo e Mediaset pensa di creare un effetto wow. Ecco, anche no.

Per quel che riguarda i due conduttori, Federica Panicucci continua sul solco tracciato da Mattino 5 con lo stesso tono e stile non è di certo il volto adatto per la rete, troppo legato a Canale 5; i vertici Mediaset avrebbero dovuto puntare su un volto più di famiglia per il pubblico di Rete 4. Per quel che riguarda Roberto Poletti è decisamente una presenza abbastanza inutile, quasi un “valletto” la cui presenza o meno non farebbe la differenza.

Sono lontani gli anni dell’esordio di Poletti, gli anni di Antenna 3 o 7 Gold in cui faceva giornalismo “d’assalto”, giornalismo con la G maiuscola in grado di catturare il pubblico.

E quando si dice che al fine non c’è mai peggio ecco la novità: i messaggi Whatsapp del pubblico. Che valore aggiunto potranno mai dare dei messaggi da gente comune su temi così seri come quelli della cronaca nera? Nessuno!

Che dire, Mediaset prosegue imperterrita nel suo piano di autodistruzione che la sta portando sempre di più sull’orlo di una vendita ad un grande broadcast visto l’ormai conclamata incapacità di proporre qualcosa di innovativo, accattivante e coinvolgente.

Mediaset propone ormai programmi tutti uguali, tutti trasmessi dai soliti 2 studi e serie tv trite e ritrite. La tv di Pier Silvio Berlusconi è una tv vecchia, un pachiderma immobile privo di tecnologia (vi basti pensare ai voti sfuocati delle conduttrici) e di visione.

Sono ormai lontani gli anni della grande Finivest targata Silvio Berlusconi, un uomo visionario che sapeva fare televisione; sapeva cosa piaceva alla gente e sapeva attorniarsi di validissimi dirigenti. Ora Mediaset è un pallido ricordo dell’epoca d’oro della tv del biscione.

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