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Crollo del Ponte Francis Scott Key: un simbolo di Baltimora scompare nelle acque del Patapsco

Il Francis Scott Key Bridge di Baltimora, inaugurato nel 1977 e lungo 2.632 metri, è crollato a seguito dell’impatto con la nave portacontainer Dali.

Francis Scott Key Bridge Credit © Wikipedia

Il Francis Scott Key Bridge, noto semplicemente come Key Bridge, rappresentava da decenni un punto di riferimento fondamentale per la città di Baltimora e per l’intero stato del Maryland. Inaugurato nel marzo del 1977, questo imponente ponte in acciaio ad arcate si estendeva per quasi tre chilometri (2.632 metri per la precisione) sopra il fiume Patapsco, permettendo alla strada Interstate 695, conosciuta anche come la “Baltimore Beltway”, di superare il corso d’acqua nei pressi del porto della città.

Il ponte prende il nome da Francis Scott Key, l’autore del poema del 1814 da cui furono tratte le parole dell’inno nazionale degli Stati Uniti, “Star Spangled Banner”. La sua costruzione rappresentava un’opera ingegneristica di rilievo, con una delle sue arcate che misurava ben 366 metri, rendendola al momento della costruzione la terza più lunga al mondo per un’opera di questo genere. La struttura era in grado di sostenere il transito di 11 milioni e mezzo di veicoli all’anno, diventando così un asse viario cruciale per il traffico e per il trasporto di merci pericolose attraverso il porto di Baltimora, che non potevano attraversare i due tunnel intitolati al Baltimore Harbor e Fort McHenry.

La notte del crollo, il ponte è stato colpito da una nave portacontainer, la Dali, lunga 300 metri e battente bandiera di Singapore, diretta a Colombo, nello Sri Lanka. L’impatto ha causato il crollo totale della struttura nel fiume Patapsco, provocando la caduta di decine di veicoli in acqua e un bilancio di vittime e dispersi ancora incerto. Le operazioni di soccorso sono state immediatamente avviate, con i soccorritori che hanno cercato di trarre in salvo almeno sette persone risultate disperse.

La perdita del Francis Scott Key Bridge non rappresenta solo un grave disastro infrastrutturale, ma anche la scomparsa di un simbolo storico e culturale per la città di Baltimora e per gli Stati Uniti. La struttura era infatti un punto di riferimento visivo per residenti e visitatori, oltre a essere un elemento chiave per la logistica e l’economia della regione. La sua costruzione, avvenuta negli anni ’70 con un costo di 141 milioni di dollari, era stata una pietra miliare nel panorama ingegneristico americano, simbolo di progresso e di connessione.

L’incidente solleva ora interrogativi sulla sicurezza delle infrastrutture e sulla necessità di rivedere e potenziare i sistemi di prevenzione e di controllo per evitare simili tragedie in futuro. Mentre le autorità competenti avviano le indagini per determinare le cause esatte del crollo e valutare le responsabilità, la comunità di Baltimora e l’intera nazione si uniscono nel ricordo di un’opera che ha segnato per decenni la vita di milioni di persone.

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