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Nuovo Codice della Strada, la peggiore riforma della storia

L’approvazione da parte della Camera dei Deputati del nuovo Codice della Strada presentato dal Ministro Salvini ha reso ancora più chiara la necessità di una sua più completa revisione. Norme che segnano un deciso passo indietro sulla sicurezza e che strizzano l’occhio all’impunità.

Credit © Ezequiel Garrido

L’approvazione del nuovo Codice della Strada alla Camera dei Deputati ha scatenato un’ondata di critiche e preoccupazioni, segnando un momento controverso nella storia della regolamentazione della sicurezza stradale in Italia. Le modifiche introdotte, lungi dall’essere accolte con entusiasmo, hanno sollevato dubbi significativi sulla loro efficacia e giustizia.

Tra le decisioni più discutibili vi è la regolamentazione delle multe per eccesso di velocità rilevate dagli autovelox, che prevede l’annullamento delle sanzioni multiple nello stesso tratto di strada entro un’ora, minando seriamente l’effetto dissuasivo di tali dispositivi. Inoltre, l’abbassamento del limite di cilindrata per l’accesso alle autostrade e la limitazione dell’installazione degli autovelox in aree urbane rappresentano passi indietro per la sicurezza stradale, esponendo gli utenti della strada a rischi maggiori. Queste scelte legislative sollevano interrogativi fondamentali sulla direzione che il Paese intende prendere in termini di protezione e sicurezza dei suoi cittadini.

Multe da Autovelox: Una Decisione Discutibile

Una delle novità più discusse riguarda la gestione delle multe per eccesso di velocità rilevate dagli autovelox. Secondo il nuovo Codice, nel caso in cui un automobilista riceva più di una multa nello stesso tratto di strada, di competenza dello stesso ente e in un arco temporale di un’ora, sarà tenuto a pagare una sola sanzione. Questa decisione, apparentemente volta a evitare una penalizzazione eccessiva, solleva in realtà seri dubbi sulla sua efficacia in termini di deterrenza e sulla sua equità. La possibilità di eludere sanzioni multiple per violazioni ripetute potrebbe infatti ridurre significativamente l’effetto dissuasivo degli autovelox, compromettendo la sicurezza stradale e incentivando comportamenti irresponsabili alla guida.

L’Accesso in Autostrada ai 125 cc: Una Scelta Pericolosa

Un altro punto controverso è l’abbassamento del limite di cilindrata per l’accesso alle autostrade, che passa da 150 cc a 120 cc. Questa modifica, sebbene possa sembrare un tentativo di allineare l’Italia alle normative europee, solleva preoccupazioni legittime per la sicurezza dei motociclisti e degli altri utenti della strada. I veicoli con cilindrata minima di 120 cc, infatti, potrebbero non avere le prestazioni necessarie per garantire una circolazione sicura e fluida in autostrada, esponendo i conducenti a rischi significativi, soprattutto in termini di velocità e capacità di reazione a situazioni di emergenza.

La Rimozione degli Autovelox: Un Passo Indietro per la Sicurezza

La decisione di limitare l’installazione degli autovelox in strade con limiti di velocità inferiori ai 50 km/h rappresenta un ulteriore motivo di preoccupazione. Questa scelta, lungi dall’essere una misura a favore dei cittadini, rischia di compromettere la sicurezza nelle aree urbane, dove la presenza di pedoni, ciclisti e veicoli a bassa velocità richiede una vigilanza costante e misure efficaci per il controllo della velocità. La rimozione degli autovelox in queste zone potrebbe tradursi in un aumento degli incidenti e delle vittime sulla strada, vanificando gli sforzi compiuti negli anni per migliorare la sicurezza stradale.

Il nuovo Codice della Strada, approvato alla Camera dei Deputati, solleva questioni critiche che mettono in discussione la direzione presa dal legislatore in materia di sicurezza stradale. Le modifiche introdotte, da quelle relative alla gestione delle multe da autovelox all’accesso in autostrada per i veicoli di cilindrata ridotta, fino alla limitazione dell’uso degli autovelox, sembrano allontanarsi dall’obiettivo primario di garantire la sicurezza di tutti gli utenti della strada. In questo contesto, appare evidente la necessità di un ripensamento approfondito delle politiche di sicurezza stradale, con un focus rinnovato sulla prevenzione degli incidenti e sulla protezione della vita umana.

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